sostenibilità calzatura contro la zoppia bovina

AMICA DELL'AMBIENTE, CONTRO GLI SCARTI DI PRODUZIONE

Con il progetto “Lamuccascalza”, anche l’ambiente trae vantaggi e benefici. Infatti, con lo smaltimento ed il riutilizzo degli scarti di produzione dei rifiuti calzaturieri, si ottiene la riduzione delle emissioni di CO2.

Contenere gli scarti di produzione è un’operazione di eco-design in cui Idea Plast crede fermamente. A regime, il progetto eviterà che ogni anno vengano destinati alle discariche o bruciati nei termovalorizzatori grandi quantità di scarti di produzione calzaturiera. Abbiamo stimato una riduzione variabile tra le 72.000 e le 108.000 tonnellate di riutilizzo di scarti.

In un’ottica di filiera circolare, Idea Plast si occuperà anche della raccolta a fine vita delle scarpette usurate. Il materiale verrà quindi rigenerato, sanificato e recuperato per essere nuovamente utilizzato.

Un progetto concreto e virtuoso: dagli scarti di produzione, risorse per nuove produzioni

“Lamuccascalza” rappresenta un esempio concreto e virtuoso di come, attraverso l’economia circolare, due mondi molto lontani (il settore calzaturiero e quello dell’allevamento dei bovini) possano riuscire a parlarsi, collaborare e trovare soluzioni concrete a specifici problemi.
 
In questo ambito, Idea Plast ha giocato un ruolo decisivo. L’azienda ha sede a Lainate, vicino a Milano. Progetta e realizza oggetti, manufatti e arredi urbani in plastica riciclata proveniente dalla raccolta differenziata.
La collaborazione con Punto 3 (società di Ferrara impegnata nello sviluppo sostenibile),  Assocalzature e Associazione Regionale Allevatori della Lombardia, ha permesso di ottenere un risultato in cui innovazione e riciclo aprono la strada a futuri sviluppi e sinergie.

Made in Italy

Il progetto “Lamuccascalza” è totalmente italiano. La produzione e la commercializzazione saranno a cura di Idea Plast o di sue affiliate.

Gli scarti di produzione di scarpe antinfortunistiche, necessari per la produzione delle scarpette per mucche, proverranno invece da aziende affiliate ad Assocalzature. Verranno scelti in particolare gli scarti di PU, i più difficili tra gli scarti calzaturieri da gestire. Attualmente questi rifiuti sono  sono destinati alla discarica o alla termovalorizzazione.